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FORUM OT/Attualità

 Ci lascia Joe Kubert...

 |  Lista discussioni  | 
13/08/2012 11:14:03
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J.R. (dal 05/01/09)
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Ci lascia anche l`immenso Kubert... si chiude con lui uno dei più grandi capitoli di storia epica della nona arte...


Uno dei più grandi se n’è andato.
Si dice ogni volta che un artista ci lascia, trascinati dalla retorica del lutto, ma questa volta è vero. Un pioniere, uno dei grandi maestri della Golden Age, il miglior disegnatore di fumetti di guerra di sempre, capace però di passare dalla jungla di Tarzan ai cieli di Hawkman senza perdere un colpo, un insegnante, un artista verso il quale tutti gli attuali disegnatori hanno un palese debito: questo era Joe Kubert.

Nato nel 1927 a Yzeran in Polonia, alla sola età di due mesi la sua famiglia si trasferisce a New York, nel quartiere di Brooklyn.
Suo padre, un macelliere ebraico, fin dalla giovinezza lo sostiene e ne incoraggia il talento, dopo aver osservato i suoi primi disegni fatti sulla carta con cui venivano avvolti i pezzi di carne da consegnare ai clienti.
La leggenda, alimentata dagli stessi racconti di Kubert, vuole che Joe abbia ricevuto il suo primo incarico professionale quando aveva solamente 10 anni. Non esistono conferme a questa storia, l’unica cosa certa è che Kubert entra giovanissimo nel mondo dell’editoria a fumetti, lavorando dapprima nello studio di Harry "A" Chesler, poi alla MLJ, ora conosciuta come Archie Comics, dove brucia le tappe passando molto velocemente dal ruolo di fattorino a quello di apprendista disegnatore, finchè nel 1942, a 16 anni, non inizia definitivamente a disegnare con la propria firma alcuni fumetti della Holyoke, casa editrice per cui creò personaggi come Volton the Human Generator, Flagman e Alias X.

L’anno seguente, nel 1943, porta a termine la prima di una lunga serie di collaborazioni con la DC Comics, disegnando e inchiostrando una storia dei Sette Soldati della Vittoria apparsa su Leading Comics 8.
È soprattutto sui supereroi che Kubert si fa notare nel corso degli anni ’40, disegnando tra gli altri numerose avventure di Hawkman.

Negli anni ’50 e ’60 Kubert diventa la star del fumetto di guerra, grazie al suo lavoro con lo scrittore Robert Kanigher su serie come Sgt. Rock e Enemy Ace.
Di quegli anni è anche la creazione di Tor, fantasy di ambientazione preistorica che riprenderà in mano più volte nel corso della carriera.

Nel 1967 viene nominato direttore delle pubblicazioni della DC, lavoro che tuttavia non gli proibisce di continuare a lavorare come artista. È infatti nel 1972 che Kubert inizia a sceneggiare e disegnare uno dei suoi più celebri lavori, Tarzan, fumetto ispirato ai romanzi di Edgar Rice Burroughs.

Nel 1976, concluso il suo incarico alla DC, Kubert compie quella che ha sempre definito la sua miglior opera dopo i suoi 5 figli, fondando insieme alla moglie a Dover nel New Jersey la Joe Kubert School of Cartoon and Graphic Art, una innovativa scuola di disegno in cui si diplomeranno poi anche i suoi due figli Andy e Adam.

Dopo un lungo periodo di stop, Kubert torna al lavoro come sceneggiatore e disegnatore nel 1991, producendo per la Malibu Comics Abraham Stone: Country Mouse City Rat.
Nel 1994 invece disegna la saga River of Blood per The Punisher War Journal della Marvel.
Prendendo ispirazione da una serie di fax inviati dall’amico e agente letterario Ervin Rustemagic nel corso dell’assedio serbo di Sarajevo, Kubert nel 1996 scrive e disegna Fax From Sarajevo.

Anche nel corso del nuovo millennio, nonostante l’ormai avanzata età, Kubert non smette di disegnare, illustrando i graphic novel Yossel: April 19, 1943 (2003) e Jew Gangster (2005) per la IBooks e tornando a disegnare Sgt. Rock in due miniserie, scritte rispettivamente da Brian Azarello e da lui stesso.
Particolarmente cari al pubblico italiano sono i suoi disegni del Texone del 2001, scritto da Claudio Nizzi e composto da ben 230 tavole tutte illustrate da Kubert.

L’ultimo lavoro su cui era all’opera era il prequel Before Watchmen: Nite Owl, miniserie disegnata in coppia con il figlio Andy.
La sua morte giunge il 12 agosto, a meno di un mese dal suo compleanno numero 86, dopo un mese passato in ospedale per vari problemi di salute. È David Gibbons, il disegnatore di Watchmen, a comunicarla tramite Twitter.

Oltre ai numerosi premi ricevuti durante la carriera, fra cui un Harvey Award e un Eisner Award nel 1997, a testimoniare il suo apporto fondamentale al mondo del fumetto restano la sua amata The Kubert School, prolifica fucina di validi artisti, la sua ascendenza e il suo influsso su tutti i moderni disegnatori e, soprattutto, i suoi disegni, imperituri monumenti alla sua grandezza.

Tratto da Comicus
13/08/2012 12:41:07
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jaguar (dal 04/08/11)
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Pace
13/08/2012 14:04:11
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15093_ban (dal 20/10/08)
BANNATO

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14/08/2012 03:59:16
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duosonic (dal 01/08/07)
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14/08/2012 14:27:40
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Stirner (dal 09/09/06)
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22/08/2012 13:13:41
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liprandi (dal 29/10/08)
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Ho sempre conosciuto il nome di Joe Kubert, sentito tra i grandi disegnatori della Silver Age, ma solo ultimamente e per caso, non a causa della notizia della sua scomparsa, mi sono ritrovato a guardare filmati di lui che disegna sul Tubo. Incredibile lo stile che ha, i personaggi hanno un movimento vibrante e prospettive da ammirare. Lo guardi, sembra un tizio che scarabocchia e invece...
Un grande. Purtroppo è evidente come la generazione successiva di disegnatori, quella dei primi anni 90, mancasse di struttura e di preparazione a confronto di questi artisti.
22/08/2012 13:58:24
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duosonic (dal 01/08/07)
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U_U ... pace


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