Se vi pu? essere d`aiuto ho trovato questo in rete.
La prima volta italiana del fumetto di Johan et Pirlouit risale agli anni ‘60 sul settimanale Tipit? (edizioni Dardo), il cui nome non è altro che la traduzione italiana del buffo «Pirlouit». La pubblicazione accoglieva tra le sue pagine, anche altri fumetti delle edizioni Dupuis. Qui, nel famoso nono episodio, i Puffi appariranno per la prima volta con il nome di «Strunfi», cacofonico ma vicino all’originale «Schtroumpfs» e manterranno questo nome per tutta la durata della rivista. Il flauto a sei Strunfi sarà, infatti, il titolo di quest’edizione. Alla fine degli anni ‘60 il termine italiano «puffo» lo conier? Jos? Pellegrini, giornalista e direttrice del Corriere dei Piccoli. La rivista pubblicher? i fumetti sotto il nome I Puffi e Il paese dei Puffi e, realizzer? supplementi a colori includenti diversi fumetti dei Puffi: gli Albi Sprint. Negli anni ‘80, le tavole di Peyo passeranno a Il Giornalino, mentre il Corrierino proseguir? la serie Il paese dei Puffi, adoperando i fotogrammi televisivi per la realizzazione dei fumetti. Il Giornalino stamperò i Puffi fino a qualche anno fa. Sulla scia del trionfo televisivo, la casa editrice AMZ metter? in commercio, nel 1984, una collana di albi a fumetti. Nello stesso periodo, sull’esempio dello Schtroumpfs Magazine belga, nasce da noi un mensile simile, I Puffi fumetti dalla breve vita. Ad occuparsene sarà la Mondadori, successivamente la Edigamma. Graficamente le tavole dei Puffi appaiono elementari e, allo stesso tempo, meticolose nei dettagli. Per quanto concerne il Puffo, di per s?, vale una precisa schematicit?, unita ad un’estrema versatilit? che consente di giocare, specialmente sul piano della mimica facciale, assai variegata, anche se a prima vista semplice.